Luchino
Istruttore Boxe
Bio:
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Istruttore di boxe, sono nato in Puglia, da piccolo mi sono dovuto trasferire a Milano, Cinisello – Crocetta, a casa di mia nonna. Arrivato in questa nuova realtà adattarsi è stato molto difficile. Il bullismo nei miei confronti ha preso il via da subito, mi rubavano la merenda, mi prendevano in giro, i bulli del quartiere mi attaccavano, dovetti quindi imparare a difendermi in fretta.
Gli inizi da allievo
A 12 anni, per caso conobbi un pugile che si allenava nella palestra del mio quartiere che mi invitò a frequentare le lezioni di pugilato. Restai ad allenarmi con loro per un anno, scoprendo che il pugilato era la mia passione ed oltre ad aiutarmi fisicamente mi aiutava anche mentalmente.
Mi trasferii poi in una palestra gestita da padre e figlio, nella quale il papà, ex pugile, insegnava boxe ed il figlio kickboxing e lotta. Il papà mi fece diventare un pugile, mentre con il figlio facevo le altre discipline per potermi completare. Alla morte del mio Maestro la tristezza si impadronì di me, la mia guida non c’era più e preso dallo sconforto decisi di smettere di fare boxe, ma dalle passioni vere è sempre difficile staccarsi veramente, ci si sente come un gabbiano senza ali. A tutt’oggi conservo ancora i pantaloncini da pugile del mio Maestro, che mi regalò in un gesto d’affetto, come uno dei beni più preziosi che io possegga, e sicuramente uno dei ricordi più belli della mia adolescenza.
Per non stare completamente fermo mi misi a fare qualche gara di kick boxing e qualche gara di lotta, ma non mi trasmettevano lo stesso sentimento, le stesse emozioni, quindi ripresi il mio percorso nella boxe ripromettendomi che un giorno sarei potuto diventare io il tecnico e la guida dei miei allievi.
A 40 anni Un mio caro Amico , Omar Hassan, pugile fortissimo in Italia, durante una conversazione nella quale mi ricordava che io il “dono lo avevo nelle mani, e che i piedi sarebbero stati meglio utilizzati per stare dritto o tirare due calci al pallone”, mi parlò di questo bravissimo maestro, Antonio Leva che insegnava a Seregno .
Il maestro Leva accettò di prendermi sotto la sua guida, iniziai ad allenarmi ma data l’età mi suggerì di imparare ad insegnare e mi offrì di diventare il suo aiutante.
Istruttore di boxe
Da lì la svolta, stare insieme a lui in tutto e per tutto, fu lui il mio mentore, lui mi ha insegnato ad essere un insegnante ed una guida.
Da allora le mie soddisfazioni come tecnico sono state numerose, ho avuto occasione di partecipare come secondo tecnico a varie edizioni di Octagon, Bellator e Notte dei Campioni. Ho avuto il piacere di crescere grandi pugili e di allenare lottatori di K1 e MMA per la parte di Pugilato.
Il pugilato per me, oltre che una sana passione è una maniera per tirare via i ragazzi dalla strada, dargli una seconda casa, una famiglia e soprattutto un sogno, un obbiettivo per il quale impegnarsi.
E’ questo che fa il pugilato, dona obbiettivi, regala autocontrollo, insegna ad affrontare i problemi, fa del bene a tutti. Nel pugilato non esiste colore, razza, età e ceto sociale si diventa tutti uguali, uniti con l’obiettivo di far diventare un sogno realtà e di migliorarsi ogni giorno.